Domande e Risposte Colloquio:

Preparati al meglio per il prossimo colloquio di lavoro

Domande e Risposte ColloquiAmo
Domande Risposte la Nostra Idea

La nostra idea

Questa sezione offre una selezione di domande tipiche che vengono fatte ai candidati durante un colloquio di lavoro. Le domande sono suddivise secondo le categorie professionali. Abbiamo incluso sia domande generiche (applicabili a diversi ruoli professionali) che domande specifiche (proprie di un determinato ruolo professionale). Sotto ciascuna domanda, offriamo esempi utili e pratici di risposta.

Noi di ColloquiAmo vogliamo fare la differenza. Vogliamo condividere con chi intende prepararsi ad un colloquio di lavoro informazioni che riteniamo indispensabili, concrete, competenti, valide. La serie di domande e risposte che abbiamo selezionato in questa sezione per i nostri clienti sono frutto di approfondita ricerca, attenzione per la soddisfazione dei nostri clienti, e soprattutto sono il risultato di anni di esperienza nel mondo del lavoro e di supporto formativo e professionale.

Abbiamo molte altre cose da dirti

Vuoi saperne di più?

I nostri numeri

26

Professioni

+ di 500

Domande e Risposte

20

Nuove professioni in arrivo

Come gestiresti una crisi di un paziente?

La crisi è la manifestazione di una sofferenza da parte del paziente che può avere diverse origini. In generale saper distinguere il tipo di crisi in atto è importante per la successiva scelta dell’intervento da porre in essere o, di converso, da evitare.

Immaginiamo ad esempio di aver a che fare con una crisi convulsiva generalizzata, che è tra le più temute poiché giunge a sorpresa ed ha una forte incidenza emotiva sulla persona. In questi casi si verificano attacchi caratterizzati da difetto di ossigenazione e contrazione dell’intero apparato muscolare che provocano una flessione del capo in avanti o una caduta improvvisa. Saper agire è dunque fondamentale.

Personalmente mi atterrei alle linee guida dettate dal sistema nazionale, che prevedono di proteggere il soggetto da eventuali lesioni della testa o del corpo, senza provare a rialzarlo o spostarlo dalla sua posizione; di aiutarlo a respirare, allentando oggetti che stringono (come cinture o indumenti), evitando nella maniera più assoluta di aprirgli la bocca per praticare una respirazione artificiale o dargli da bere; dopo la crisi, di posizionarlo su un fianco per favorire la fuoriuscita di liquidi (vomito o saliva), attendendo che riprenda conoscenza, controllando i parametri vitali per verificare eventuali shock, stando sempre pronta, se gli attacchi dovessero ripresentarsi, ad intervenire con la procedura d’emergenza (che prevede anche l’intubazione in alcuni casi).

Parlami di una situazione difficile che hai dovuto affrontare durante il tuo lavoro

Per la natura del mio lavoro spesso si prospettano situazioni tristi e difficili da affrontare, il più delle quali hanno a che fare con la sopravvivenza di un animale.

Ne ricordo una in particolare che mi colpì in maniera significativa. Si presentò in ambulatorio una coppia di anziani chiedendomi di alleviare gli ultimi giorni di vita del loro amato peloso, anch’esso anziano e malato cronico da tempo.

Come pattuito, mi recai presso la loro abitazione qualche settimana più tardi per praticare l’eutanasia, unica strada percorribile purtroppo. Quel giorno, oltre ai padroni di casa, c’erano figli e nipotini della coppia, tutti legati da un rapporto d’amore profondo per l’animale. È stato uno dei momenti più intensi e difficili della mia carriera, perché, in genere, questi interventi li pratico in ambulatorio in presenza di pochissime persone. Senza perdermi d’animo, illustrai quale sarebbe stata la procedura e come avrebbero dovuto comportarsi nei momenti antecedenti l’iniezione letale. Praticai una pre-anestesia, così da dare il tempo di poter esperire l’ultimo saluto al cane. Una volta che tutti ebbero modo di mostrare la propria vicinanza, chiesi di lasciare la stanza per concludere l’operazione. Fu un intervento molto toccante, non tanto per la difficoltà in sé dell’atto quanto per i sentimenti di affetto e dolore in ballo, davvero complicati da gestire tutti insieme. Un’esperienza forte che mi ha segnato.

Quali abilità usi quando intervisti le persone?

Come giornalista in veste di intervistatore ritengo di possedere una discreta abilità nell’ottenere le risposte che cerco. L’esperienza maturata sul campo mi consente infatti di capire, nel lasso di poche battute, che tipo di interlocutore ho di fronte, anche se non l’ho mai conosciuto in precedenza. Questo facilita notevolmente il mio compito. Di norma mantengo un atteggiamento neutrale nei confronti dell’intervistato e degli argomenti trattati, evitando di infastidirlo con parole o ad atteggiamenti provocatori che possano spingerlo sulla difensiva o a chiudersi del tutto.

Le interviste più sono scomode e più sono buone, si sa, e personalmente parto sempre da un sincero interesse a sapere cosa ha da dire la persona interrogata in merito alle questioni che gli sottopongo.  Per giungere a questo risultato utilizzo un approccio pacifico nel linguaggio (verbale e corporeo), non aggressivo nei toni e temperato nei modi. Insomma, non miro a realizzare una sorta di tribunale di inquisizione ma, in un certo senso, provo a dar vita ad una specie di colloquio in libertà, con una persona intenzionata ad ascoltare tutte le ragioni del caso, senza la necessità di esprimere giudizi di merito.

Domande Colloquio Example
Logo ColloquiAmo

News

  • Articoli e Podcasts a portata di clic
    Stiamo facendo del nostro meglio per offrire un servizio utile a tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro, mettendo a disposizione le nostre competenze ed intuizioni. Tutti i nostri Articoli e i nostri Podcasts sono disponibili gratuitamente per tutti i nostri visitatori.