Domande e Risposte
L'insegnante di scuola materna contribuisce allo sviluppo fisico e motorio, affettivo, comunicativo, sociale e cognitivo dei bambini da zero a cinque anni. E' un professionista che partecipa allo sviluppo del bambino in questa prima fase della vita. La sua attività si divide in due fasce di età: con bambini da zero a tre anni in asili nido; e dai tre ai cinque anni nelle scuole ordinarie, nel ciclo dell'educazione infantile. Secondo me le principali caratteristiche di un Insegnante di scuola materna dovrebbero essere:
- capacità di osservare attentamente ogni singolo bambino e conoscerne le caratteristiche
- ottime capacità di pianificazione e organizzazione per garantire che la giornata sia il più produttiva possibile
- grandi capacità di comunicazione per costruire relazioni positive con ogni bambino
- essere flessibile
- avere molta energia e creatività
- possedere alti livelli di pazienza e buon senso dell'umorismo
Penso che il gioco sia della massima importanza nell'istruzione della prima infanzia. Attraverso di esso i bambini imparano a conoscere il mondo che li circonda, apprendono le abilità sociali ed emotive di lavorare con gli altri bambini e le capacità di risoluzioni dei problemi. Attraverso il gioco e la manipolazione attiva dei materiali, i bambini apprendono anche le abilità fondamentali interpersonali, matematiche e scientifiche.
Spiegherei bene i miei ragionamenti e le convinzioni che guidano le mie strategie disciplinari. Se necessario fornirei articoli accademici che siano da supporto alla mia strategia.
Quando frequentavo la scuola elementare la mia famiglia ha attraversato un momento difficile ed io non riuscivo a comprendere cosa stesse accadendo. Mi sentivo trascurato e messo da parte, e questo influiva sul mio rendimento scolastico. E' stata una mia Insegnante a sostenermi in quel periodo, dedicandomi parte del suo tempo per aiutarmi a concentrarmi sui compiti, facendomi sentire al sicuro ed amato. Non ho mai dimenticato quanto la sua dedizione e la sua gentilezza mi abbiano aiutato e trasmesso l'amore per l'insegnamento.
I motivi che inducono un bambino a comportarsi male potrebbero essere diversi: difficoltà ad interagire con i coetanei, difficoltà a gestire lo stress, mancanza di abilità sociali, rabbia per la lontananza dai genitori e altri ancora. Per prima cosa parlerei al bambino per capire la causa del suo comportamento e cercherei di tranquillizzarlo proponendogli dei giochi piacevoli e dedicandogli attenzioni. Le strategie da adottare in queste circostanze possono essere diverse, si sceglierà quella più idonea dopo aver studiato bene la situazione e accertato se si tratta di un episodio isolato o frequente.
Quando capisco che i genitori sono insoddisfatti o adirati faccio del mio meglio per ascoltarli e non mettermi sulla difensiva, la mia priorità è calmarli, rimanere professionale ed evitare il confronto. Organizzo un incontro e ascolto attentamente le loro preoccupazioni, faccio delle domande e se necessario li faccio sfogare. Li rassicuro che affronterò le loro preoccupazioni nel modo più completo e rapido possibile. Se possibile cerco di coinvolgerli e sviluppare assieme un piano per risolvere il problema. Infine faccio presente che il benessere e l'apprendimento del loro bambino sono temi per me di massima priorità.
L'educazione di un bambino in età prescolare non consiste solo nell'insegnamento di lettere e numeri. Un'insegnante ha l'importante compito di infondere nei bambini valori e caratteristiche come l'amore per l'apprendimento, la disciplina, la curiosità, l'indipendenza, il rispetto, il lavoro di gruppo e la capacità di socializzazione.
Presto molta attenzione ad ogni singolo bambino per verificare il suo grado e le sue modalità di apprendimento. Effettuo frequenti valutazioni dopo le lezioni per verificare ciò che ognuno di loro ha appreso e per capire quali tecniche funzionano più efficacemente di altre. Quando preparo le mie lezioni presto molta attenzione ad ogni bambino, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno di loro.
Gestire una classe piena di bambini in età prescolare è impegnativo. Considero importante guadagnarsi il loro rispetto e comportarsi in modo appropriato senza però intimidirli. Proporre attività educative, divertenti e coinvolgenti è sicuramente un buon metodo di insegnamento. Raggiungo questo obiettivo attraverso una eccellente organizzazione sia delle attività di apprendimento che dell'ambiente di apprendimento. La classe deve essere un ambiente solidale strutturato in cui i bambini imparano divertendosi.
Credo sia molto importante per i bambini in età prescolare trovarsi in un ambiente che sia allo stesso tempo stimolante e rassicurante, dal momento che questo agevola certamente l'apprendimento e il loro sviluppo. Credo che effettuare attività strutturate, di gioco libero e creative consenta la crescita attraverso il divertimento. Ogni bambino è un individuo unico e dovrebbe essergli consentito di apprendere secondo il proprio ritmo e con le attività ad esso più affini.
Per svolgere bene il suo lavoro un’Insegnante di scuola materna deve amare i bambini e avere molta pazienza. E’ un lavoro impegnativo e talvolta in alcune occasioni potrebbe diventare stressante. Durante un corso di formazione a cui ho partecipato, l’oratore consigliava di sviluppare e mantenere alcune abitudini per ridurre lo stress da lavoro. Io ho seguito il suo consiglio e mi sono iscritta in una palestra dove si svolgono vari tipi di attività, avendo cosi la possibilità di provare ogni tanto discipline diverse. Inoltre due volte la settimana faccio volontariato in un canile. Con questi due hobby riesco tranquillamente a eliminare lo stress accumulato durante il lavoro.
Lavorare con i bambini può essere incredibilmente divertente. L’entusiasmo che i bambini portano con sé è contagioso e rende il lavoro dell’Insegnante più piacevole, anche se talvolta estenuante.
Gli insegnanti di scuola materna sono responsabili della prima educazione dei bambini a loro affidati. Pazienza, creatività e passione credo siano i tratti fondamentali di un Insegnante di scuola materna. Deve anche saper intervenire per evitare conflitti tra bambini e individuare situazioni di disagio. Deve inoltre possedere buone abilità interpersonali, ottime capacità organizzative e saper comunicare in maniera efficace sia con i bambini che con gli adulti.
I genitori sono i primi educatori dei loro figli e svolgono un ruolo molto importante nello sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino. Il coinvolgimento della famiglia nell’educazione del proprio figlio è da molti considerato il fattore più importante per il successo scolastico. Si è visto che quando i genitori sono coinvolti nella vita scolastica, i loro figli mostrano una maggiore motivazione verso lo studio, si comportano meglio a scuola e a casa, hanno una maggiore frequenza scolastica, i loro voti migliorano e anche le loro abilità sociali. Inoltre mentre gli insegnanti possono consigliare i genitori su alcune cose, i genitori possono fornire informazioni sui loro figli che gli insegnanti potrebbero non conoscere. Il coinvolgimento della famiglia può avvenire tramite riunioni periodiche o eventi scolastici, con la condivisione degli obiettivi programmati per i loro figli e per la classe, con il contatto più frequente con loro tramite sms, email per tenerli aggiornati sui vari eventi di classe.
L’insegnamento è un dare continuo ed è per natura un lavoro faticosissimo, anche se l’opinione comune non la considera un’attività usurante. Relazionarsi con i più piccini è una bella sfida, specie quando si ha a che fare con bambini cresciuti esclusivamente in ambienti familiari.
Il primo grosso ostacolo da superare, con cui tutti gli Insegnanti della scuola dell’infanzia debbono misurarsi, è proprio il distacco dalle famiglie. Per i bambini in tenerissima età può essere un trauma di non poco conto. Insegnare a fidarsi di un estraneo non è affatto semplice, occorre muoversi con prudenza, capire le esigenze del piccolo e soprattutto farlo sentire accolto ed amato. Oltre a preoccuparsi della separazione, infatti, l’insegnante dovrà curare l’integrazione in gruppo e la socializzazione. Due fattori che possono creare dei bei grattacapi futuri se non gestiti a dovere.
Poi c’è l’annosa questione che tocca un po’ tutti quelli che si occupano di formazione e deriva dal contrasto che viene a crearsi tra ciò che vorremmo trasmettere al bambino e quello che in realtà riusciamo a dargli. Ma forse, più che un problema si tratta di un limite umano.
L’ insegnamento nella scuola dell’infanzia è una materia in continua evoluzione. Col tempo cambiano gli approcci, i modelli e le tecniche; ne vengono introdotti di nuovi che vanno a sostituire l’impostazione precedente. In ogni caso, si tratta di processi finalizzati ad un rapido e migliore apprendimento per il bambino. Pertanto, stabilire quale sia la strategia più efficace è un discorso complicato, anche perché bisogna tenere in considerazione variabili (come il contesto formativo ed educativo in cui si opera) di non immediata definizione.
Questi metodi considerano quali sono gli insegnamenti da trasferire ai bambini e soprattutto come farlo. Tra i più noti ed applicati ci sono il Montessori, il Waldorf-Steiner e L’Happy Child. Il primo parte dalle caratteristiche individuali del bambino e ritiene che questi debba essere libero di esprimersi senza interferenze esterne (adulti e maestre), apprendendo in ragione del proprio naturale sviluppo psico-fisico. Anche il metodo Waldorf ha come partenza la libertà di apprendimento, ma si focalizza particolarmente sull’espressione artistica dei bambini. Il metodo Happy Child, invece, è incentrato sulle tempistiche d’intervento, e sfrutta le capacità di apprendimento dei primi anni di vita per raggiungere determinati risultati (non a caso si parla di educazione tempestiva). Quale sia il più efficace, come si diceva, è difficile da stabilire, e l’adozione di uno o l’altro dipende di frequente dall’orientamento dell’insegnante.
In una classe di remigini, mi sono trovata a gestire alcuni problemi comportamentali di un bambino di 5 anni. Nell’ultimo periodo il piccolo aveva cambiato atteggiamento nei confronti dei compagni, con i quali si era dimostrato socievole e disponibile sin sa subito, ed anche nei miei. Non sorrideva più, era poco partecipe e si irritava per un nonnulla.
La collega mi aveva riferito che verso di lei spesso si era rivolto in maniera aggressiva. Quando abbiamo provato ad indagare le cause, ci siamo accorte che il bambino presentava lividi ed escoriazioni sulle braccia. Convocati i genitori, ci è stata rappresentata una situazione di insofferenza nei confronti della sorellina, nata da pochi mesi. La spiegazione, per quanto plausibile, poiché i bambini spesso soffrono l’arrivo di un nuovo ingresso in famiglia, non ci è apparsa credibile, dato che non giustificava i lividi – che secondo la madre erano frutto di liti con un amichetto. Abbiamo deciso, in accordo con la preside, di attivare i servizi sociali e dopo alcuni giorni siamo state informate che il piccolo stava attraversando un momento familiare difficile, dovuto alla non felice situazione lavorativa di uno dei genitori.
Informazioni, percorsi di studi, carriera e salario
La maestra d'asilo, o Insegnante per la scuola dell'infanzia, si occupa di bambini dai 3 ai 5 anni, ovvero l'età in cui avviene un primo distacco dai genitori.
Il suo ruolo è quello di stimolarli a giocare, apprendere, socializzare e anche rapportarsi con adulti che non fanno parte della loro famiglia. La maestra d'asilo organizza tante attività coinvolgenti e divertenti per favorire la formazione dei più piccoli e prepararli poi a entrare nella scuola elementare.
Un'Insegnante di scuola materna deve anche monitorare i progressi di ogni bambino ed escogitare dei modi per suscitare l'interesse e sviluppare la crescita cognitiva, sociale ed emotiva.
Per coprire questo ruolo serve una grande passione per il lavoro a contatto con i bambini, una forte vocazione, solarità e molte più soft che hard skills.
Percorso di studi di una Maestra della scuola d'infanzia
Il lavoro della Maestra d'asilo richiede pazienza, creatività e voglia di accompagnare i più piccoli nel loro percorso di crescita. Per fare questo, è necessario seguire una formazione volta a sviluppare tecniche educative e psico-pedagogiche da mettere in pratica ogni giorno.Oggi, la Buona Scuola ha fissato degli obiettivi che uno studente deve raggiungere per poter accedere alla posizione di insegnante di scuola materna. Una volta, invece, bastava solo entrare in possesso di un diploma e seguire dei corsi di una scuola magistrale. È necessario possedere una Laurea in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa all'università, esistono anche corsi di formazione della durata di 6 mesi per apprendere a pieno il mestiere e partecipare anche a stage formativi con maestre esperte. Al termine di questo percorso, alla neo maestra viene rilasciato un diploma che, però, non le consentirà di lavorare in strutture pubbliche.
È bene quindi, se questo è il lavoro dei propri sogni, considerare la scelta di laurearsi. Ciò permette di accedere a maggiori opportunità di lavoro. Il corso di Scienze della Formazione Primaria prevede un percorso di studi di cinque anni e vi si accede solo tramite test d'ingresso. Le lezioni sono incentrate sulla psicologia, pedagogia, servizi socio-sanitari, mentre alcune si svolgono nella pratica attraverso workshop e prove legate all'animazione, all'organizzazione di attività e alla gestione dei momenti difficili con i bambini.
Ovviamente, le skills più importanti si acquisiscono con la pratica: per questo è obbligatorio svolgere un tirocinio in un asilo specializzato ed entrare a contatto con i primi bambini.
Sbocchi professionali per l'Insegnante di scuola materna
Un laureato in Scienze della Formazione Primaria può scegliere se lavorare in asili nido o scuole dell'infanzia, in strutture pubbliche o private.Esistono poi strutture specializzate per coinvolgere i bambini in attività formative o affiancare i più piccoli con disabilità o ritardi nell'apprendimento. Per fare questo, però, serve ulteriore formazione, sia teorica che sul campo.
Stipendio di un Insegnante di scuola materna in Italia
Anche in questo caso, come avviene per altre figure professionali legate all'istruzione, nel nostro paese gli Insegnanti di asili nido e materno non sono quelli pagati meglio d'Europa: infatti, mentre un Insegnante di asilo nido tedesco guadagna anche fino a 2800€ al mese, in Italia ne guadagna la metà. Nel nostro paese, le Maestre di asilo devono diventare dirigenti dell'istituto per poter guadagnare somme appaganti: si stima, infatti, che una Direttrice guadagni circa 2000€.Nel settore privato, anche se le quote versate dai genitori sono maggiori, un Insegnante guadagna meno di uno che lavora in un istituto comunale: lo stipendio di quest'ultimo, infatti, si aggira intorno ai 1500€, mentre quello di un Insegnante nel settore privato intorno ai 1200€.
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