Commercialista

Domande e Risposte

Il capitale circolante è uno degli elementi dello stato patrimoniale. Identifica la differenza tra le attività e le passività correnti.

L'ammortamento è un procedimento contabile e fiscale attraverso il quale il costo di un bene viene distribuito nel corso di più esercizi.

Quella del Commercialista è considerata una professione fondamentale all'interno di un'azienda, in quanto è direttamente responsabile della gestione delle spese, degli investimenti e dei profitti.

Ho una forte predilezione per i numeri e la matematica era una delle mie materie preferite durante gli studi universitari. Mi piace lavorare come Commercialista perché riesco a esercitare le mie capacità analitiche e di ragionamento quasi quotidianamente. Uso frequentemente formule per calcolare ogni aspetto delle spese e dei guadagni di un'azienda e mi piacerebbe occuparmi della rendicontazione, i bilanci e gestire la sua preparazione fiscale.

La maggior parte dei Contabili effettua centinaia transazioni ogni giorno. Inoltre, deve riassumere e presentare queste transazioni con il massimo livello di accuratezza possibile.

Prima che esistessero programmi specifici per la gestione della contabilità, le transazioni venivano registrate manualmente e questo talvolta comportava possibilità di errori.

Oggi esistono numerosi programmi che consentono di lavorare con maggiore velocità e affidabilità. Alcuni di questi software sono Mint, Money Lover, Good Budget, Atlantis Evo, N2F, GnuCash, Gestionale 1 Zucchetti, Buffetti EasyBusiness, Fiscon Falco 11 e Sage Business Cloud Accountant

Attualmente esistono tre regimi di contabilità:

  • Contabilità ordinaria per imprese e professionisti,
  • Contabilità semplificata per imprese e professionisti e
  • Regime forfettario solo per professionisti/lavoratori autonomi.

Nella scelta del regime fiscale vengono considerati diversi fattori, tra cui il settore di riferimento, il fatturato annuale e le spese sostenute.

Il regime ordinario è più indicato per le grandi società e per chi ha un fatturato elevato. Ha una contabilità più complessa (tenere i registri contabili, effettuare i versamenti IVA) ma il vantaggio di poter detrarre le spese sostenute durante l’anno. La tassazione viene determinata in base alle aliquote IRPEF.

Il regime forfettario è più vantaggioso per chi inizia una nuova attività e per i liberi professionisti. Non prevede il versamento dell’IVA, non vi è l’obbligo della fattura elettronica, ha una percentuale di tassazione sul reddito più bassa (15%), ma non consente la detrazione delle spese sostenute per l’attività.

Il regime fiscale semplificato viene utilizzato dalle imprese e società che non superano un determinato limite di affari durante l’anno, 400.000 € se l’attività eroga dei servizi, 700.000 € nel caso di attività diverse. E’ un regime che richiede poche conoscenze contabili e non si ha l’obbligo di redigere il bilancio.

I Commercialisti forniscono consulenza finanziaria a clienti che vanno da organizzazioni multinazionali ed enti governativi a piccole imprese e privati. Sono spesso specializzati in particolari aree di attività tra cui audit, consulenza gestionale, contabilità forense, fiscalità, assicurazioni e finanza aziendale.

Fra le competenze più richieste troviamo:

  • conoscenze approfondite in tema di legislazione tributaria e fiscale
  • competenze in diritto fallimentare e societario
  • possedere eccellenti doti comunicative
  • eccellenti abilità organizzative e di gestione del tempo
  • onestà ed integrità
  • ottime abilità matematiche
  • grande attenzione ai dettagli
  • abilità informatiche
  • possedere capacità di autocontrollo e di gestione dello stress

La Contabilità è una delle carriere più antiche a livello globale, ma è ancora una delle preferite dai giovani che amano la matematica e l'amministrazione e hanno grandi capacità nella gestione delle risorse. Per svolgere bene questo lavoro è necessario possedere conoscenze specifiche in tema di legislazione tributaria e fiscale, in contabilità e analisi di bilancio del fisco, e capacità analitiche e matematiche.

A seguire una lista di alcuni dei compiti più comuni per un Commercialista:

  • fornire consulenza in campo fiscale e tributario ad aziende e privati
  • supportare le aziende in fase di inizio o di riorganizzazione
  • rappresentare i clienti, le imprese davanti agli organi della giurisdizione tributaria
  • tenere la contabilità dei clienti, pianificare ed eseguire le dichiarazioni dei redditi
  • valutare e revisionare i bilanci

La partita doppia è un metodo contabile che consente di registrare ogni operazione che riguarda gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali mediante una doppia scrittura sia in addebito che in accredito dei conti interessati.

Il capitale circolante negativo si presenta quando le passività correnti di una società superano le sue attività correnti. Ciò significa che le passività che devono essere pagate entro un anno superano le attività correnti che sono monetizzabili nello stesso periodo. A lungo andare se non vengono attuate delle strategie questa situazione può rappresentare un problema per l’azienda.

Preferisco completare tutto il lavoro prima di tornare a casa e dedicarmi poi alla mia vita personale. Ma quando non è possibile, se si tratta di un progetto importante con una scadenza immediata, lo completo a casa.

Una delle maggiori sfide per un Commercialista è rappresentata dall'evoluzione continua della tecnologia. E' necessario quindi tenersi aggiornati e aumentare l’efficacia del proprio operato attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che facilitano l’acquisizione, la registrazione, l’elaborazione e l’analisi di tutte le informazioni contabili, fiscali e finanziarie. Ed è cosi anche per le frequenti trasformazioni della normativa contabile e fiscale. Negli ultimi anni sono stati emanati diversi decreti e questo obbliga i professionisti ad essere sempre aggiornati e ad acquisire maggiori competenze lavorative. Oggigiorno il mercato del lavoro è ampio ed è importante affrontare le varie sfide che si presentano con professionalità e competenza.

Durante una consulenza, un cliente mi pose un quesito inerente la sua situazione lavorativa. Il problema riguardava la possibilità di essere assunto come lavoratore subordinato presso l’azienda - una srl - di cui è socio co-fondatore (al 33,33%).

Dall’analisi della normativa in materia è emerso che l’assunzione era compatibile con la sua qualità di socio. Nel merito, le considerazioni sono state le seguenti: La norma dichiara che la subordinazione si verifica quando vi è l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro. Nel caso in questione, il contrasto poteva nascere dal fatto di ritrovarsi nella duplice condizione di lavoratore e socio (quindi capo), e che tra i poteri di quest’ultimo c’è quello di nomina degli amministratori. La legge prevede che un socio possa essere assunto come dipendente quando sussistono due condizioni: 1) non deve essere un socio amministratore; 2) non deve essere un socio che possiede la maggioranza sociale. Pertanto, le suddette ipotesi di incompatibilità sono scongiurate dal fatto che la sua partecipazione in quota al capitale (inferiore al 50%) non gli consente di nominare da solo un amministratore.


La riduzione dei costi, in generale, passa attraverso molte strade che dipendono a loro volta dal tipo di attività in essere e da scelte di carattere strategico ed aziendale. È una valutazione che va affrontata caso per caso, poiché alcune di queste scelte possono prevedere anche sacrifici importanti (come tagli al personale).Un valido approccio, adatto ad ogni situazione, è quello di definire gli sprechi e soprattutto l’incidenza sul bilancio mensile/annuale dei costi fissi. Una prima riduzione possibile può arrivare sicuramente da lì, e si può operare senza grossi scossoni cercando sul mercato le migliori tariffe per luce, gas e telefonia, ad esempio. In secondo luogo, si passano al setaccio gli altri costi accessori (carburante, pedaggi, parcheggi, pasti, etc connessi all’attività. Se ci sono degli affitti alti si può prendere in considerazione un eventuale trasferimento, rimanendo in zona, o la riduzione dei locali.  Se tutto questo non fosse sufficiente andrebbero fatte valutazioni di diverso tipo che richiedono analisi certamente molto più approfondite.

Dopo un’attenta analisi dell’incidenza dei costi sul bilancio ed una conseguenziale riduzione degli sprechi, andrei ad analizzare quali sono i fattori maggiormente produttivi evidenziando in che misura contribuiscono alla formazione del reddito. Se c’è un margine migliorabile dal quale spuntare qualche risultato in più mi muoverei su quella scia, massimizzando le prestazioni.

In secondo luogo punterei forte sulla fidelizzazione della clientela. Un passaggio dato molto spesso per scontato ma dal quale, come dimostrato da studi certificati, anche un piccolo incremento percentuale (5%, ad es.) in questa direzione ne può produrre altrettanti significativi di reddito - fino a cinque volte superiore. Pertanto, partirei dell’esperienza della clientela per mettere in campo strategie funzionali al miglioramento dei singoli servizi offerti che portano nel complesso ad una crescita complessiva del brand e del fatturato aziendale.


Tutti i successi meritano di essere celebrati, ma ce n’è uno a cui sono particolarmente legato per il valore sociale dell’operazione. Si tratta di un caso di risanamento aziendale, di un brand molto noto in crisi di liquidità. Richiamo l’esperienza perché in ballo, oltre le finanze dell’imprenditore, c’era il destino lavorativo di decine di famiglie.

Dall’indagine dei dati contabili e finanziari, avviata per capire le ragioni della crisi, emerse una forte esposizione con alcuni istituti bancari. Situazione che, se non gestita per tempo, avrebbe interrotto la continuità aziendale (che andava salvaguardata) e prodotto quasi certamente un fallimento (annunciato).

Atto cardine della strategia di risanamento è stato quello di proporre alle banche – portandolo a buon fine – un accordo di ristrutturazione del debito.  Con questo strumento abbiamo ottenuto una rimodulazione significativa della struttura debitoria, allungando i tempi di rimborso con tassi di interesse meno gravosi. Non da ultimo, l’accordo ci ha garantito per il periodo concordato la sospensione di azioni legali da parte dei creditori. Un gran risultato personale, per l’imprenditore e soprattutto per i lavoratori.


Informazioni, percorsi di studi, carriera e salario

Un Commercialista offre consulenza e assistenza ai suoi clienti affinché rispettino gli adempimenti fiscali, contabili e li affianca nella creazione di società, ma anche nei fallimenti.

Questa figura professionale deve conoscere bene le materie di ragioneria, diritto tributario e del lavoro, fisco, economia e contabilità. È il Commercialista che apre una p.ta IVA, affianca il titolare nella compilazione della dichiarazione dei redditi, nella redazione di bilanci, analizzare le opportunità di un'azienda, eseguire le registrazioni contabili e molto altro legato alla fiscalità di un'attività commerciale.

Al Commercialista sono richieste hard skills inerenti all'economia e al commercio, ma anche soft skills come capacità di comunicazione chiara, abilità nel calcolo matematico, conoscenza dei principali software di contabilità, doti organizzative, aggiornamento e precisione.

Percorso di studi di un Commercialista

Per coprire questo fondamentale ruolo è necessario una laurea in Economia e Commercio. È necessario poi specializzarsi attraverso una laurea magistrale o specialistica in Economia aziendale o scienze dell'economia. Chi non prosegue gli studi, può cominciare un tirocinio di 18 mesi e accedere poi all'esame di Stato con abilitazione di Esperto Contabile.

È obbligatorio sostenere un tirocinio formativo di 18 mesi in uno studio professionale. Solo dopo questo periodo, l'aspirante Commercialista può accedere all'esame di Stato per ottenere l'abilitazione a operare nella professione desiderata.

Non solo: è obbligatorio, per chi volesse abilitarsi come revisore legale, un ulteriore stage della durata di altri 18 mesi per accedere all'esame di Stato e specializzarsi come Revisore legale.

Sbocchi professionali per il Commercialista

Il Commercialista può lavorare in studi professionali, associati o entrare in società con altri dottori commercialisti. Può anche esercitare la professione come freelance con tutti i vantaggi dell'essere un libero professionista. Tramite questa scelta, è anche possibile lavorare in aziende private di piccole e medie dimensioni.

Un Commercialista può lavorare anche nella Pubblica Amministrazione: vi accede attraverso concorsi periodici.

Un altro sbocco professionale riguarda l'insegnamento presso atenei o l'esercitazione della professione all'estero.

Stipendio di un Commercialista in Italia

Il salario di un dottore Commercialista in Italia varia da regione a regione, in base all'esperienza e al luogo di lavoro.

Quello dei Commercialisti è tra i salari più elevati del nostro paese, circa il 20% in più di quello medio in Italia: in media si stima che un Commercialista freelance guadagni, al netto delle imposte, 18€ all'ora. In una grande azienda, invece, un Commercialista arriva a guadagnare anche più di 60.000€ l'anno. Un Contabile si stima che guadagni, invece, la metà. La figura professionale con lo stipendio più alto nel settore della consulenza fiscale è il Consulente Finanziario, con uno stipendio medio di 60.000€ annui e un guadagno massimo di 90.000€ all'anno nei casi di esperti operanti in grosse aziende.

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