Come scrivere una lettera di ringraziamento dopo un colloquio di lavoro

Come scrivere una lettera di ringraziamento dopo un colloquio di lavoro

La fase antecedente un colloquio di lavoro solitamente genera nei candidati molte ansie e preoccupazioni in ordine alla preparazione, alle possibili domande che verranno poste, ai comportamenti da tenere in presenza dei selezionatori, alle cose da dire o da evitare.

Non basta avere un buon curriculum su cui fare leva per sentirsi tranquilli. Il colloquio è uno step delicato e pertanto va curato nei dettagli, soprattutto se si vogliono prevenire sorprese dietro l’angolo.

Ci sono diversi modi per arrivare in una certa misura pronti, o per lo meno attenti a non lasciarsi cogliere impreparati. In linea generale, possiamo ricorrere ad alcuni metodi idonei a mettere in luce le nostre potenzialità nascoste, i pregi e i punti di forza, o a valorizzare i punti deboli. In altri, come ad esempio per un colloquio per informatici, selezionando le migliori risposte per domande specifiche. Insomma, checché se ne dica, esercitarsi è il miglior comportamento che possiamo tenere a prescindere dal caso in questione.

Una volta affrontato il fatidico step, però, non bisogna mollare la presa. Il discorso infatti prosegue, non si arresta terminata la chiacchierata con i selezionatori. Ci sono alcuni dettagli - secondo alcuni trascurabili - che, a dire il vero, potrebbero portare qualche beneficio inaspettato.

Vale la pena ricordare che la cura del proprio profilo lavorativo richiede l’intensificare dei rapporti di lavoro ed il coltivare quelli finalizzati all’assunzione. In ogni caso, al di là di come vada a finire, fare rete è fondamentale non solo in ottica futura ma anche dal punto di vista della crescita professionale.

Proprio in questa direzione possiamo compiere qualche passo ulteriore, nell’attesa di ricevere una risposta in merito all’esito del colloquio, scrivendo una lettera di ringraziamento all’esaminatore.

Perché scrivere una lettera di ringraziamento

Probabilmente vi starete chiedendo: Che senso ha scrivere una lettera di ringraziamento dopo un colloquio di lavoro?

Molteplici. Alcuni motivi hanno una valenza oggettiva. Cerchiamo di comprendere dunque il significato dell’atto e di riassumere i benefici che può portare in dono.

Innanzitutto, chiariamo un punto che potrebbe indurre in confusione: per lettera si intende una email, poiché, nel 99% dei casi, le comunicazioni avvengono tramite posta elettronica. Nell’ipotesi in cui aveste ricevuto l’invito al colloquio mediante una lettera cartacea, beh, armatevi di carta e penna e scrivetene una come si faceva un tempo...e poi correte a spedirla!

Fatta questa piccola precisazione, andiamo ad analizzare i vantaggi che può darci lo scrivere al nostro selezionatore.

I vantaggi dello scrivere una Lettera di ringraziamento.

Una lettera di ringraziamento presenta una molteplicità di valori, qualcuno intrinseco ed altri più meno evidenti. Ve ne sono alcuni sui quali focalizzeremo le nostre attenzione ragionando sull’utilità dello scrivere direttamente ad un selezionatore, dopo un colloquio.

Obiettivo principale: Tenere viva l’attenzione sul vostro profilo
Molte aziende sono solite organizzare i colloqui di lavoro in blocchi, scaglionando gli appuntamenti in momenti diversa della giornata. Il fatto che alle selezioni ci si ritrovi in compagnia di altre persone, lì presenti per il medesimo motivo, può causare qualche inconveniente, specie considerando che gli esaminatori, durante l’arco del giorno o alla fine della settimana, dovranno valutare l’idoneità dei vari profili ricevuti. Non è raro che, nel marasma di colloqui fatti, il nostro possa passare inosservato, o in secondo ordine, agli occhi di chi ci esamina.

In ogni caso, e al di là di una mera azione riparatoria, scrivere una lettera di ringraziamento è molto più di un tentativo utile da esperire. Serve, qualora non fosse chiaro, a rimarcare la nostra partecipazione, il nostro coinvolgimento ed entusiasmo, rimediando anche ad eventuali défaillance verificatesi durante la prova. Il tutto a prescindere da come andrà a finire. Sì, perché, ricontattare chi ci ha esaminato mostrerà una certa professionalità nell’interfacciarsi con altri professionisti, evidenzierà le nostre motivazioni di fondo e, in definitiva, qualora non fossimo noi la persona scelta, potrebbe assicurarci attenzioni ulteriori per inserimenti futuri. Farsi notare nel mondo del lavoro conta, eccome se conta. Ma fatelo bene. Non improvvisate, siate onesti nel mostrarvi e soprattutto preparati.

Come si scrive una lettera di ringraziamento?

Assodato che ricontattare i selezionatori post colloquio presenta una certa utilità, cerchiamo di rispondere ad altri due quesiti funzionali al nostro discorso: 1) Come si scrive una lettera di ringraziamento; 2) dopo quanto tempo va inviata.

La forma in questo caso è essenziale. Scrivere una lettera di ringraziamento non è come inviare un messaggio ad un amico. Dunque, prima regola: mantenere una certa distanza. O meglio, mostrarsi professionali, usando formule di cortesia che contraddistinguono questo tipo di comunicazione, evitando sciocche tendenze del momento che minano alle fondamenta l’utilità stessa della lettera.

Quindi da escludere categoricamente il Caro o Carissimo dottore ed altre forme simili di circostanza. Non ci ci rivolgiamo ad un parente o ad una persona realmente vicina. Non la conosciamo, pertanto Egregio o Pregiatissimo sono le formule d’esordio rituali e più adatte al contesto. In alternativa, se non si amano in particolar modo le cerimonie, un saluto cordiale (Buongiorno/ Buon pomeriggio/ Salve dottore) potrebbe essere una soluzione accettabile. Attenzione al titolo! Non tutti i selezionatori sono dottori. Osservate la firma, informatevi e muovetevi di conseguenza. Dove non specificato procedete con cautela.

Fatta la premessa, andiamo alla sostanza: cosa e come scrivere?
Del cosa ne abbiamo un po’ discusso in precedenza: si scrive per ringraziare dell’esperienza, della chiacchierata, delle impressioni ricevute sull’azienda e sul ruolo, trasmettendo partecipazione ed entusiasmo. Ma senza strafare. Poche righe, sintetiche e mirate. Less is more. Niente lettere d’amore dunque.

Come si scrive è un davvero bel quesito. Di formule ve ne sono tante da riproporre e la rete ne è piena. Ma la facilità con cui si trovano lettere preconfezionate è sinonimo del fatto che sono alla portata di tutti, persino dei selezionatori. Per cui, cercate di essere originali, studiate la vostra formula vincente, prendendo spunto - ok - ma senza scopiazzare il tutto. La differenza tra una lettera di ringraziamento ed una buona lettera di ringraziamento molto spesso sta proprio qui.

Quando scriverla? Il prima possibile. Cogliete l’attimo ma prendetevi un momento. Non serve appena usciti dall’ufficio del selezionatore e nemmeno subito dopo aver oltrepassato i cancelli di casa. Chiaramente non inviatela per gli auguri di Natale e nemmeno per Pasqua, se non si è a ridosso delle festività. Considerando i tempi in cui si svolgono i colloqui, è consigliabile muoversi entro le 48 ore. E incrociare le dita.

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